Perché donare il Midollo Osseo?

Perché donare il Midollo Osseo?

Perché donare il Midollo Osseo?

La Dottoressa Stefania Bregante e io ci siamo conosciute nel 1992 quando, ancora studentessa, frequentava già il reparto di Ematologia e Trapianti Midollo Osseo dell’Azienda Ospedaliera San Martino – Ist.

Io, in quell’anno, iniziavo a collaborare con l’Associazione Italiana per Le Leucemie, organizzando grandi Eventi di raccolta Fondi.

Lei capace, determinata e dolce ha catturato la mia attenzione e da allora l’ho sempre seguita nella sua carriera professionale.

Una donna riservata, che non ama essere sotto i riflettori, ma straordinariamente disponibile verso i suoi pazienti che per questo motivo la adorano.

Oggi chiederei a Stefania di parlarci nel modo più semplice possibile di cosa rappresenta e a che cosa serve il “Trapianto di Midollo Osseo”

Eccoci a noi Stefania???

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Stefania affrontiamo questo argomento difficile, cos’è il “Trapianto di Midollo Osseo”?

Il “Trapianto di Midollo Osseo” o per meglio definirlo di cellule staminali emopoietiche è la strategia terapeutica più efficace nel trattamento di numerose malattie oncoematologiche c0me: leucemie, linfomi e Mielomi.

Andiamo un po’ più nel particolare, mi raccomando sii semplice …

Due sono le tipologie di trapianto a cui un paziente può essere sottoposto:

1 Autotrapianto (o trapianto autologo) che avviene mediante l’utilizzo delle cellule dello stesso paziente dopo adeguato trattamento

2 Allotrapianto (o trapianto allogenico) nel quale dopo una prima fase di distruzione del midollo malato del paziente mediante adeguati cicli di radio e/o chemioterapia, avviene l’infusione delle cellule staminali emopoietiche di un donatore sano compatibile

Prof. Andrea Bacigalupo

Da quanto posso capire, è molto importante il reperimento dei donatori?

Assolutamente fondamentale per poter percorrere la strada del Trapianto Allogenico e offrire una reale possibilità di guarigione ai nostri pazienti affetti da malattie oncoematologiche.

Tutti i pazienti riescono a trovare facilmente un donatore?

No, purtroppo solo il 30% dei pazienti riesce a trovare un donatore compatibile al 100% nell’ambito del nucleo familiare.

Per ovviare a questa grave carenza nel lontano 1970 una mamma di Londra che aveva perso il suo bimbo di 3 anni ammalato di leucemia fondava il primo registro donatori al mondo il “Anthony Nolan Registry” e nel 1989  anche  a  Genova presso l’Ospedale Galliera nasce il Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo.

Tutti i registri del mondo sono collegati tra loro telematicamente e lo scambio di notizie da uno all’altro avviene in tempo reale.

Ad oggi nel mondo ci sono 30.000.000 di donatori pronti ad aiutare col loro dono i nostri  pazienti.

A questo punto raccontami chi può diventare donatore di Midollo Osseo?

Tutti i soggetti di età compresa tra i 18 e 36 anni possono iscriversi al Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo purché in buona salute.

E’ sufficiente recarsi presso il Registro Donatori ( generalmente i Centri Trasfusionali) più vicino alla propria residenza, compilare un piccolo questionario e eseguire il prelievo per un primo test di compatibilità.

Per chi fosse interessato, mi puoi dare un sito a cui rivolgersi?

Si certamente www.ibmdr.galliera.it

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Ancora due domande  Stefania … servono ovviamente fondi per la ricerca?

Si certamente,  viviamo grazie alle donazioni che ci permettono di offrire Borse di Studio a medici e biologi e arch coordinator ( figura formata per la ricerca donatori) impegnati nella continua ricerca di strategie terapeutiche finalizzate a migliorare i risultati e la qualità di vita dei pazienti.

Personalmente sono stata colpita dal risultato di cui abbiamo parlato durante un evento che Vi ho dedicato, vuoi parlarne Tu?

Grazie alla ricerca nel corso degli anni abbiamo notevolmente migliorato i risultati, testimonianza ne sono alcune nostre pazienti trapiantate che dopo diversi anni dal trapianto sono tornate ad una qualità di vita normale e sono riuscite con l’aiuto delle nostre specialiste ginecologhe ad affrontare una gravidanza.

 

Grazie mille Stefania, ci ritroveremo per parlarne ancora.

Grazie a Voi.

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