Chiunque presti un minimo di attenzione al mondo della moda maschile, o semplicemente chiunque abbia gli occhi per osservare i ragazzi per le strade della propria città, negli ultimi anni avrà sicuramente notato la prevalenza dello streetwear come tendenza. Questo termine, usato per descrivere l’abbigliamento più sportivo e casual, proviene dalle culture di strada, appunto, di skateboarder e surfer. Negli anni, poi, si è evoluto fino a caratterizzare la moda che fino ad oggi ha prevalso sulle passerelle mondiali da circa 8-10 anni a questa parte.
Ebbene, è con mio sommo piacere che vi annuncio che lo stile streetwear potrebbe aver iniziato il suo declino. Non fraintendetemi, non sono un oppositore della cultura street, anzi sono pro al mescolare i vari generi di abbigliamento (il cosiddetto mix and match, che ultimamente va per la maggiore). Nonostante ciò, ritengo che la vera essenza della moda maschile sia l’abbigliamento classico. E le tendenze di questa stagione Autunno/Inverno 2019/20 sono testimoni del ritorno al classicismo, sebbene non proprio con il rigore di 30 anni fa o più. Infatti, la direzione che sta prendendo il panorama moda globale maschile è quella verso un uomo più classico, elegante, ma anche più versatile e contemporaneo. Quindi se è vero che l’eccesso di street style potrebbe essere giunto al termine, l’abbigliamento street farà tutt’altro che sparire dagli scaffali.
Quindi, meno pantaloni larghi e della tuta, più pantaloni chinos o sartoriali, meno felpe con logo a tutti costi, ma magari si ad una bella felpa da abbinare con un cappotto di lana o cachemire. Addio a bomber Jackets, t-shirt con le stampe? Magari addio no, ma per ora arrivederci. E investiamo in un bel maglione o in un bel blazer, più sofisticato e sicuramente anche più duraturo, sia dal punto di vista della qualità che della tendenza.
Insomma, per riattaccarmi al discorso iniziato nell’articolo sulle tendenze donna, compriamo meno e compriamo meglio. Investiamo in pezzi chiavi del guardaroba, magari anche pochi all’anno. A questo riguardo, un recente sondaggio di Statista riposta che la popolazione maschile italiana, in Europa, è quella che investe di più in articoli di abbigliamento durante l’anno e allo stesso tempo compra meno capi. Questo a dimostrazione del fatto che per noi italiani la qualità viene prima della quantità. E se nella nostra indole c’è un certo rigore e classicismo nell’abbigliamento, che però è stato negli ultimi anni soffocato dalla tendenze, adesso possiamo “tornare ad essere noi stessi”.
In conclusione, se anche Virgil Abloh, direttore artistico di Off-White (il brand streetwear più in voga e chiacchierato del momento), è riuscito a mettere una cravatta e una giacca addosso ad un modello nella sua ultima sfilata, direi che possiamo farlo anche noi. E perché no, magari abbinandoci ogni tanto un pezzo un po’ estroverso e di personalità, anche street all’occorrenza.
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