Villa Durazzo Pallavicini: che spettacolo!

Villa Durazzo Pallavicini: che spettacolo!

Cari followers della Mari, vi voglio raccontare di come ho trasformato una normalissima giornata in una spettacolare.

Come ben saprete con tutti i locali chiusi lo svago che ci è permesso è ben poco, ma girovagando per internet mi sono imbattuta in un’offerta particolare: sconto per i residenti nel comune di Genova per visitare il bellissimo parco di Villa Durazzo Pallavicini.

Dovete sapere però che non era la prima volta che lo visitavo ma ci ero già stata ormai molti anni fa in gita scolastica con l’Istituto Champagnat e in particolare con il maestro Max.

Figuratevi mi ricordo ancora un bellissimo laboratorio che ci hanno fatto fare dove abbiamo modellato dell’argilla per farne dei vasi (se non fossi così disordinata vi metterei pure una foto ma ahimè il reperto è ormai andato perduto per sempre).

Questo testimonia quanto lo Champagnat faccia per i suoi alunni, mi ricordo come fosse ieri esattamente quella giornata, come ricordo tutto le splendide iniziative che questa scuola ha fatto per noi e che continua a fare per gli alunni di adesso!

La visita dura circa due ore e vi accompagna per un vero e proprio viaggio immerso nella natura tra spettacolari scorci nella fauna e flora ligure.

Fortunatamente non vi era quasi nessuno e questo mi ha permesso di visitare il parco senza mascherina, non sapete che gioia e che stranezza … sembrava di essere in una bolla lontana da tutto e tutti.

Il parco presenta innumerevoli attrattive tra cui un mini giro in barchetta (disponibile solo nei weekend) e in generale un fantastico set fotografico!

Non avete idea di quante foto mi sia fatta fare ma vi giuro che ne è valsa la pena.

Per chi non lo sapesse l’entrata del sito si trova affianco alla stazione di Pegli quindi comodissima da raggiungere!

Insomma se avete voglia di staccare dalla monotona città o semplicemente passare una giornata in modo particolare ve lo consiglio caldamente.

P.S. = adatto in particolare alle coppiette!

A cura di: Roberta Macciò alias Berta.